"Il terzo pianista ad avvicendarsi sul palcoscenico è Daniele Fasani che si cimenta con una composizione di Sandro Gorli. Il mulino di Amleto (1997) rievoca anch’esso - perlomeno in certi momenti - sonorità debitrici di Debussy; una partitura costruita sul processo della variazione, che il musicista affronta mostrando grande delicatezza e abilità.
Sempre Fasani introduce l’ultimo autore in programma, Salvatore Sciarrino, con Perduto in una città d’acque, opera del 1991; uno Sciarrino rarefatto, quasi agli antipodi del prolisso Fedele ascoltato poc’anzi. In un lavoro in cui, come scrive lo stesso compositore, «l’attacco, la vibrazione, lo spazio suscitato divengono determinanti al senso», il giovane pianista conferma la propria bravura soprattutto nelle dinamiche più esili, che dimostra di saper usare con grande espressività."